Olfatto - JK9 - Educa il cane
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Olfatto

Durante il processo di evoluzione nel regno animale l’ olfatto ha acquisito una grande importanza in quanto, più di ogni altro senso, influenza il comportamento.
È il senso più primitivo e diffuso del regno animale ed è fondamentale per la sopravvivenza in quanto serve per rilevare fonti alimentari, prede o predatori, competitor e partner sessuali.

Nel cane l’olfatto è il senso più sviluppato di tutti, basti pensare che, in proporzione, l’area del cervello che controlla il senso dell’olfatto è circa 40 volte più grande di quella dell’essere umano e nel naso stesso possiamo trovare tra i 125 e i 300 milioni di recettori olfattivi contro i circa 5 milioni presenti nel naso umano. L’olfatto canino ha potenzialità sensitive circa 100 volte maggiore di quello umano. Il cane può percepire traccia di un cucchiaino di zucchero sciolto in un volume pari a due piscine olimpioniche.
Noi umani usiamo l’olfatto principalmente per caratterizzare qualitivamente potenziali alimenti (gradevole, sgradevole, buono, cattivo) mentre i cani con l’olfatto vedono e leggono il mondo che li circonda.

Ed è per questo motivo che quando portiamo a spasso il nostro cane dovremmo sempre dargli il tempo di soffermarsi su determinate tracce odorose o quando gli facciamo incontrare un suo simile lasciare che esplorino le rispettive aree ano-genitali dalle quali acquisiscono molte informazioni. Per lo stesso motivo è importante che, anche se possedete un giardino grande, portiate il vostro cane a passeggiare fuori dal suo territorio; la passeggiata non serve solo per espletare i bisogni fisiologici o per fare un po’ di moto, l’urinare dei cani su una qualche superficie verticale equivale al nostro analogo uso dei post-it. Anche quando torniamo a casa il nostro cane si prende del tempo per annusarci e prendere dagli odori che ci portiamo addosso tutte le informazioni di cui ha bisogno.

I cani non sentono solo gli odori ma anche i cambiamenti che questi subiscono nel tempo e che scandiscono le direzioni delle prede e, per la nostra applicazione pratica, delle persone cercate.
Detto ciò una cosa interessante da sapere è che per risolvere un problema, come identificare una persona o un oggetto, il cane non sceglierà l’olfatto come prima metodologia di ricerca ma la vista. In secondo luogo l’udito e solo dopo metterà in funzione l’olfatto. Ciò ha senso se lo pensiamo in senso etologico: un lupo per cacciare cercherà di impiegare meno energie possibili e per farlo cercherà di scovare le prede più vicine che sono quelle a vista. Nel caso in cui non ci sia nessuna preda a vista proverà a sentire tra i cespugli se c’è qualche rumore ed infine, come ultima spiaggia, sceglierà di intraprendere una vera ricerca seguendo una traccia olfattiva. I cani nell’antichità, come appunto i lupi, usavano il naso per ore ed ore seguendo la traccia della preda mentre i nostri cani da appartamento, da città si limitano a prendere qualche informazione dalle marcature dei cani dei vicini, ad ispezionare i nostri abiti per capire dove e con chi siamo stati e a cercare di capire se quello che abbiamo nel piatto noi è molto meglio rispetto a quello che si ritrovano nella ciotola.  Quello che però possiamo fare è impegnarci per far usare di più questo potente senso ai nostri cani perchè, come scrive Anne Lil Kvam, una delle maggiori esperte in materia: “il lavoro di naso è l’unico che permette al cane di vivere i suoi istinti e utilizzare le sue capacità naturali in modo tanto piacevole per sé e per il suo compagno umano; e così aiuta il cane a trovare equilibrio e sicurezza e a stringere un rapporto di serena collaborazione con il proprietario che scopre un nuovo modo di vedere il proprio cane e le sue singolari capacità…”.

Durante i giochi di ricerca i cani, oltre a divertirsi, hanno la possibilità di acquisire competenze sia sociali che cognitive, imparano a scaricare la tensione ed a calmarsi. L’utilizzo dell’olfatto è infatti un’attività molto appagante per i cani e molto stancante: li induce a uno stato d’animo di concentrazione e calma, aumenta l’autostima, permette di sviluppare una grande collaborazione rafforzando la relazione con il proprietario e può aiutare a superare paure ed insicurezze.

My 2 cents

Personalmente posso testimoniare come il mantrailing mi abbia aiutata molto con uno dei miei cani, la mia kooikerhondje J, per farle superare molti problemi legati alle sue paure. Assieme a un programma molto più ampio questa attività ha davvero fatto la differenza nell’aumento dell’autostima e come strategia di coping in momenti di difficoltà.