Parliamo di sviluppo comportamentale perchè il comportamento è in continuo cambiamento dal momento del concepimento fino alla morte di un individuo.
Lo sviluppo comportamentale è l’oggetto della quarta domanda sull’etologia di Tinberger (uno dei padri dell’etologia moderna assieme a Konrad Lorenz) e cioè: cosa ha portato all’evoluzione di questo comportamento e come si è evoluto e modificato nel tempo? Le cause dipendono sia dal genoma (la totalità del materiale genetico di un individuo) che dall’ambiente.
Addentrandoci un po’ più nel cuore di ciò che interessa a noi parlando di cani e di socializzazione possiamo dire che i pionieri dello studio dello sviluppo comportamentale del cane furono Scott e Fuller, che negli anni ’50 e ‘60 condussero nel Maine (USA), una serie di studi su una colonia di cani dai quali emersero soprattutto l’esistenza di una correlazione tra ereditarietà e comportamento sociale e la necessità di un’esposizione molto precoce a diversi stimoli. Le esperienze a cui un animale è sottoposto nelle prime settimane di vita sono di fondamentale importanza per un corretto sviluppo dell’individuo.
Gli studi condotti da Scott e Fuller hanno permesso loro di suddividere le prime fasi della vita del cane in quattro fasi di sviluppo che sono definiti “periodi sensibili” in quanto l’animale è particolarmente sensibile all’apprendimento di associazioni relativamente stabili e durature nel tempo:
• Fase prenatale
• Fase neonatale
• Fase di transizione
• Fase di socializzazione
Il feto non è ancora in grado di apprendere però sono già presenti alcune capacità sensoriali come quella tattile e quella olfattiva.
È stato dimostrato da diversi studi l’effetto positivo delle manipolazioni dell’addome materno sulla tolleranza alle manipolazioni del cucciolo. È quindi accertato che le femmine accarezzate durante la gravidanza danno alla luce cuccioli più docili in confronto ai cuccioli di femmine che non hanno ricevuto questo tipo di attenzioni.
Per quanto riguarda l’olfatto l’esposizione a particolari stimoli influenza poi le future preferenze. Per esempio durante un esperimento ad un gruppo di cagne gravide durante gli ultimi 20 giorni prima del parto è stato somministrato del cibo addizionato di anice. I cuccioli nati da questo gruppo di fattrici, appena nati, in presenza di un batuffolo di cotone imbevuto di anice ed uno neutro si orientavano verso quello con l’anice il che ci dice che l’alimentazione della madre avrà degli effetti poi sulle preferenze alimentari del cucciolo.
Un altro aspetto da non trascurare in questa fase è che anche la condizione emozionale della madre influisce sul futuro sviluppo del cucciolo. Esiste una sorta di scambio di informazioni tra madre e feto in grado di provocare stati di stress o di benessere tali da influenzare lo sviluppo dei futuri comportamenti.
I cuccioli nati da madri sottoposte a stress manifestano problemi in termini di sviluppo motorio rallentato, peggiori risultati nei test cognitivi e maggiori livelli di ansia rispetto ai cuccioli nati da madri che hanno trascorso una gravidanza serena.
È la fase che va dalla nascita ai 12/15gg di vita, la fine di questa fase è associata all’apertura delle palpebre.
Pattern comportamentali:
– Sonno
– Alimentazione
– Ricerca di confort termico e tattile
– Vocalizzazioni.
In questo periodo la sopravvivenza dei cuccioli dipende completamente dalla madre.
Alla nascita i cuccioli sono ciechi e sordi ed il loro orientamento è influenzato solo da fattori tattili e olfattivi.
Sono presenti dalla nascita le sensibilità olfattiva, gustativa, vestibolare (senso dell’equilibrio), tattile, dolorifica, termica e in parte sono presenti la sensibilità visiva e uditiva.
Durante questa fase si compie lo sviluppo neurologico e la produzione di connessioni interneurali è estremamente importante perché solo quelle stimolate sopravvivranno.
Per questo è necessario che il cucciolo riceva il maggiore numero possibile di stimoli dall’ambiente esterno.
L’attività principale è costituita dal sonno, il restante tempo è occupato rincipalmente dall’ assunzione del latte. L’ eliminazione (feci, urina) è stimolata dalla madre e le vocalizzazioni vengono emesse in situazioni di perdita del confort termico e tattile e di isolamento.
Le attività motorie sono prevalentemente riflesse (emesse in maniera automatica in seguito ad uno stimolo specifico) e sono funzionali alla sopravvivenza e al mantenimento dei comfort (ex: riflesso di suzione, riflesso anogenitale, ammiccamento alla luce, raddrizzamento della testa…). Si sviluppano in questa fase anche attività motorie volontarie come i tentativi di sollevamento o il “crawling” degli arti anteriori (avanzare a carponi).
I cuccioli in questa fase si orientano e si spostano verso le fonti di calore per mantenere la temperatura ottimale, verso superfici verticali come l’addome materno e se posti su un piano inclinato si orientano verso l’alto.
I cuccioli dormono insieme, ammassati gli uni agli altri, provocandosi così delle stimolazioni tattili che probabilmente giocano un ruolo importante nello sviluppo sensoriale.
La relazione tra i cuccioli e la madre si svilupperà completamente durante il periodo di transizione, quando i cuccioli avranno ben sviluppato i loro strumenti sensoriali.
Già in questa fase i cuccioli sviluppano una capacità di apprendimento associativo (cucciolo messo in una bacinella dove metà era foderata con della stoffa e metà no risultando quindi più fredda e scomoda. Dove c’era la stoffa c’era un fastidioso soffio di aria. I cuccioli presto imparavano ad associare la stoffa con lo stimolo fastidioso.)
In questo periodo le manipolazioni umane, stimolazioni tattili, termiche, visive e auditive dalla nascita a 5 settimane di età per 1 ora al giorno si è dimostrato abbiano come effetti sul cane adulto:
– Migliore immunocompetenza (Capacità del corpo di reagire ad antigeni estranei),
– Migliore risposta emozionale allo stress da isolamento,
– Migliori performance nei test cognitivi,
– Aumento di livello delle attività di esplorazione,
– Maggiore socievolezza interspecifica.
Bisogna fare attenzione perchè manipolazioni eccessive causano stress producendo gli effetti opposti.
È la fase che va dall’apertura delle palpebre alla comparsa delle reazioni di sobbalzo (dura circa una settimana con limiti temporali soggetti a diverse variabili).
Lo sviluppo funzionale completo di vista e udito avverrà solo a 6-7 settimane di età.
In questa fase assistiamo ad una progressiva prevalenza delle attività volontarie su quelle riflesse e tra gli 11 e i 16 giorni i cuccioli iniziano ad essere sostenuti dagli arti posteriori. I cuccioli iniziano a muoversi in maniera poco coordinata con movimenti oscillatori della testa ma verso la fine di questa fase (intorno ai 21 giorni) riescono a camminare in linea retta. Compaiono nuovi riflessi e risposte motorie come il riflesso corneale, la deglutizione in risposta alla secchezza delle fauci, la retrazione dell’arto in risposta alla temperatura elevata o il saltellamento in seguito allo sbilanciamento laterale.
I cuccioli iniziano a dormire un po’ meno, verso i 14 giorni compare l’eliminazione spontanea, i cuccioli iniziano spontaneamente le sessioni di allattamento, iniziano ad andare in esplorazione e compaiono le prime manifestazioni di interazioni sociali (scodinzolio, ricerca del contatto, gioco, comportamento agonistico) e le vocalizzazioni (abbaio associato al gioco, guaito associato a diverse situazioni come approccio, sollecitazione, gioco, dolore, stress).
È in questa fase che iniziano a riconoscere altri individui per mezzo di informazioni olfattive, tattili, visive e unitive e formano legami sociali.
La fase di socializzazione è quella che va dal termine della fase di transizione all’inizio delle risposte di paura (cioè dalle 3 alle 12-14 settimane di età con limiti variabili che dipendono dall’individuo e dalla razza).
Ormai tutte le modalità sensoriali sono presenti ma la sensibilità del periodo fa sì che un deficit nel corso di questo periodo causi deficit nelle capacità di percezione.
Scompaiono alcuni riflessi come quello di suzione o quello anogenitale ma si sviluppano rapidamente le capacità motorie e locomotorie con un progressivo aumento della coordinazione.
Il cucciolo in questa fase inizia a dormire di meno (circa 50% del tempo), inizia ad alimentarsi con cibo semi-solido e verso la 7ma-10ma settimana si ha il completo svezzamento.
L’eliminazione è ormai volontaria e lontana dal “nido”, verso la nona settimana di età in un’area specifica con dimorfismo sessuale dall’ottava settimana.
Compaiono nuovi pattern comportamentali come l’attrazione verso stimoli fisici e sociali sconosciuti, il gioco, la ricerca della prossimità e del contatto sociale, i comportamenti agonistici con abbaio annesso.
In questa fase la madre inizia ad essere meno permissiva, aumentano le punizioni e i cuccioli iniziano ad apprendere per osservazione.
L’esposizione dell’individuo ad individui appartenenti ad altre specie farà sì che il cucciolo sia socializzato anche con questi come per esempio avviene con i cani da guardia del bestiame che devono essere socializzati con questo.
La socializzazione nei confronti dell’uomo è possibile se il cucciolo viene esposto alla presenza (interazioni/manipolazioni) umana entro le 12-14 settimane di età. In realtà anche un’esposizione minima è sufficiente affinchè il cucciolo sia poi in grado di ri-acquistare la possibilità di socializzare nei confronti degli umani. Cuccioli che però fino alle 14 settimane di età non hanno avuto alcuna socializzazione con l’uomo non potranno recuperarla e manifesteranno risposte di evitamento, paura, aggressività. È tuttavia possibile non una vera socializzazione quanto piuttosto un’abitudine verso singoli individui umani.
Durante la fase di socializzazione i cuccioli inizieranno a giocare di più in maniera individuale (raro, giusto quando il cucciolo è isolato) ma soprattutto sociale con la madre e i fratellini sviluppando così nuove abilità psico-motorie e affinando quei pattern motori agonistici e sessuali tipici poi dell’adulto. Attraverso il gioco i cuccioli acquisiscono competenze sociali, imparano gli autocontrolli (per esempio l’inibizione al morso), sviluppano competenze comunicative ed emozionali (per esempio aumenta così la capacità di gestire lo stress) e formano legami emozionali.
Il gioco dei cuccioli durante il periodo della socializzazione è una combinazione di comportamenti cooperativi, competitivi e sessuali come rincorrersi, fare la lotta, esibire comporamenti di monta ma le sequenze sono parziali, esagerate e decontestualizzate. Nel gioco c’è soltamente equità cioè vince un po’ uno e un po’ l’altro anche nel caso in cui un cucciolo fosse più forte ed in questo caso assistiamo al fenomeno di self-handicapping cioè di autosabotaggio per permettere all’altro di vincere. L’intenzione giocosa è evidente da diversi segnali (ex: l’inchino).
Anche nel gioco si può notare un certo dimorfismo sessuale infatti solitamente i maschi esibiscono un numero maggiore di comportamenti agonistici.
Nel tempo il gioco acquisisce un progressivo carattere competitivo fino a che questi comportamenti agonistici diventano più strutturati e vengono espressi indipendentemente dal gioco soprattutto in relazione alla presenza di risorse (mammella, spazi, partner sociali, oggetti..) portando alla ritualizzazione dei segnali di minaccia e sottomissione.
La fase di socializzazione è quella durante la quale si sviluppa l’attaccamento, non verso la propria madre che comunque i cuccioli sono perfettamente in grado di riconoscere, ma con l’essere umano.