Il cane anziano - JK9 - Educa il cane
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Il cane anziano

Un capitolo a parte merita il cane anziano perchè l’ invecchiamento è un fenomeno complesso, è un accumularsi di cambiamenti che avvengono in un organismo nel corso del tempo e include aspetti fisici ma anche psicologici. Può inoltre interessare aspetti diversi in maniera non uniforme.

Intanto, prima di parlare di invecchiamento dovremmo chiederci: a che età un cane può essere considerato anziano? La risposta non è così semplice perchè dipende dalla longevità del cane che dipende dalla razza. In linea di massima possiamo dire che i cani più piccoli vivono più a lungo di quelli di taglia più grande, infatti peso e altezza determinano la maggior parte della variabilità nella longevità in cani di razze diverse. A parità di taglia, secondo alcuni studi, i cani di razza mista vivono più a lungo di quelli di pura razza. Altre variabili dipendono da fattori ambientali, dall’alimentazione e dallo stile di vita (ad esempio cani che sono esposti spesso a stimoli che causano loro ansia e paura sviluppano sindrome da stress cronico che causa lo sviluppo di diverse malattie a l’accorciarsi delle aspettative di vita).

Appurato che non possiamo parlare in generale di un’età alla quale considerare i nostri cani anziani uguale per tutti a causa di queste variabili cercherò di trattare solo gli effetti dell’invecchiamento fisiologico (che chiaramente influirà anche sugli aspetti emozionali e sulla risposta allos tress). In linea di massima possiamo dire che mediamente i primi sintomi di invecchiamento fisiologico del cane iniziano attorno ai 7 anni con un cambio nel metabolismo e quindi un minor fabbisogno energetico

Con l’invecchiamento fisiologico avremo dei cambiamenti che riguardano:

Il metabolismo

C’è una diminuzione del fabbisogno energetico e per questo motivo spesso vediamo cani anziani obesi. In un cane con un’aspettativa di vita media di circa 12 anni questo avverrà già attorno ai 7 anni e ogni anno calerà sempre un po’ di più.

L’ apparato muscolo scheletrico

con l’età noteremo debolezza, perdita di tono e massa muscolare e dolorabilità articolare. Tutto ciò può portare a un calo dei livelli di attività, all’eliminazione (feci e urine) inappropriata e fenomeni di aggressività causati dal dolore e/o dall’impossibilità di sottrarsi alle situzioni.

Effetti su altri apparati

Il sistema immunitario invecchia (immunosenescenza) quindi è meno efficace nelle risposte contro i diverse patologie; il sistema cardio-circolatorio e respiratorio sono meno efficienti e il cane è meno resistente alla fatica; l’eccessivo consumo dei denti e/o la perdita causano dolorabilità a denti e gengive e l’alterazione del comportamento alimentare; i reni funzioneranno in maniera meno efficace e allo stesso modo l’apparato digerente.

La vista

Si possono manifestare sclerosi del cristallino (cioè l’opacizzazione del cristallino che diminuisce la il potere di accomodazione. Il corrispettivo della nostra presbiopia), miopia (nell’uomo si sviluppa da adolescenti mentre nel cane aumenta nel tempo, si ipotizza che il 20-40% dei cani ne potrebbe soffrire) e cioè l’incapacità di vedere nitidamente oggetti distanti e infine la cataratta che è la patologia oculare più frequente nel cane anziano.

L’udito

Circa dopo gli 8 anni di età si nota un progressivo aumento della soglia udibile quindi il cane sentirà meno i suoni bassi. Si è notata la diminuita o scomparsa risposta al suono del clicker in cani sopra i 10 anni.

L’olfatto

La degenerazione della mucosa olfattiva nel cane anziano si è notata raramente in cani sotto il 12 anni di età, frequentemente sopra i 12 e preminente oltre i 17.

Sistema nervoso centrale

Con l’età c’è una diminuzione progressiva del numero di cellule, un’alterazione strutturale e funzionale dei neuroni e una diminuzione della fluidità delle membrane cellulari. Tutto ciò influenza nel cane anziano la memoria, la capacità di apprendimento di comportamenti complessi, la flessibilità comportamentale ed il comportamento sociale. La velocità di apprendimento di compiti semplici non cala con l’età, almeno non nelle prime fasi dell’invecchiamento, però diminuisce la flessibilità cognitiva quindi la velocità di apprendere compiti basati su processi sofisticati. Cala anche la capacità di mantenere l’attenzione, la memoria di lavoro e anche quella a lungo termine. Invecchiando l’organismo del cane ha una minor capacità di risposta allo stress quindi di tornare all’equilibrio psicofisico con cause che vanno dall’impoverimento comportamentale, all’alterazione dei comportamenti esplorativi e sociali, all’aggressività e alle stereotipie.

Senescenza patologica

Quanto detto fin qui riguarda il cane anziano per  invecchiamento fisiologico. Esiste poi la sindrome da disfunzione cognitiva quindi una senescenza patologica che equivale alla demenza senile. Ha un decorso lento e progressivo ed è molto difficile da diagnosticare. Si può rallentare ma non è curabile. I sintomi sono: disorientamento, alterazione delle interazioni sociali, alterazioni del ritmo sonno-veglia, eliminazione inappropriata, stereotipie, calo dei livelli di attività, deficit di memoria e apprendimento,