Il gioco può sembrare una pratica semplice ed istintiva, giocare con il cane è una di quelle cose che tutti pensano di saper fare ma che pochi alla fine sanno fare in maniera efficace. Giocare in maniera efficace per me significa “tutti i soggetti coinvolti nel gioco si stanno divertendo”.
Ricordo quando ho iniziato a leggere i primi libri sull’educazione del cane (internet non c’era) in concomitanza con l’arrivo del mio primo cane (correva l’anno 1989, io non avevo ancora compiuto 10 anni e Lucky, la mia prima westie, fu il più bel regalo che io abbia mai ricevuto in tutta la mia vita). Già da piccola ero persuasa del fatto che l’amore non bastasse, che bisognasse capire i nostri amici a quattro zampe per poter capire quali fossero i loro bisogni e poterli rendere felici, per poter far sì che la convivenza fosse piacevole.
Una delle cose che ricordo è il fatto che in molti consigliassero di non lasciare i giochi a disposizione in maniera da aumentare la motivazione del cane sul gioco.
Beh, anche da piccola avevo la tendenza a non prendere tutto per oro colato se questo “oro” andava in direzione contraria al mio buon senso e alla mia personale esperienza con il mio cane.
Ciò che ho sempre notato in tutti i miei cani è che ho sempre potuto lasciare tutti i giocattoli del mondo a disposizione ma che nella cesta dei giocattoli erano solo dei noiosi pezzi di plastica, stoffa, gomma che invece prendevano vita e veicolavano emozioni nel momento stesso in cui li usavamo assieme.
Certo, ho visto i miei cani giocare anche da soli con i loro giocattoli ma non ho mai visto nei loro occhi la stessa scintilla che si accende quando al gioco mi unisco pure io.
La motivazione non è mai arrivata dall’oggetto in sé ma dal fatto di condividere, di usarlo assieme, di essere in due a giocarci. La motivazione sta nel rapporto che riusciamo a costruire con il nostro cane, il valore dell’oggetto lo diamo noi. Certo, non lascio a disposizione tutti i giocattoli: i miei cani hanno una cesta con dei giochi con cui possono passare il tempo da soli e poi ci sono dei giochi specialissimi, quei giochi che escono solo quando ci prendiamo quel tempo tutto nostro per giocare con trasporto ed entusiasmo. Quando appaiono quei giochi speciali l’aspettativa sale a pallettoni. Per i giochi speciali però non affidatevi al negozio cinese dietro casa, ci sono giocattoli di qualità studiati e fabbricati su misura per ogni tipo di cane e ogni tipologia di gioco. Ad oggi per me in Italia il miglior e-commerce di giochi di qualità è DOGSpecialist.it che inoltre collabora anche con uno dei nostri massimi esperti in Italia sulla motivazione tramite il gioco che è Marco Gabossi.
Poi ogni cane ha il suo gioco preferito: ci sono cani che preferiscono il tira e molla, quelli che prediligono il riporto e quelli che amano i giochi di pura predazione, quelli che non amano i giocattoli (ma qui dovremmo aprire un capitolo a parte, probabilmente non abbiamo impostato il gioco in maniera corretta) ma amano giocare alla lotta, il contatto fisico . Poi c’è spesso una predilezione anche su forme e materiali, su giochi che fanno o meno rumore (come quegli squeek che ci irritano il sistema nervoso) e tante altre variabili che sta a noi capire per poter essere per i nostri amici i migliori compagni di gioco che possano desiderare.
Ma una volta che abbiamo capito quali sono i giocattoli preferiti del nostro cane abbiamo capito tutto? Certo che no, il gioco è fatto di scambio di ruoli, di posizioni, di prossemica, di movimenti giusti o sbagliati, di attenzione alla salute muscolo-scheletrica del cane. Quando mi dicono che il cane non gioca, una volta stabilito che quel cane non ha dei problemi di salute, dubito seriamente che ciò sia vero, penso piuttosto che quel cane non giochi IN QUEL MODO o IN QUEL LUOGO o IN QUELLA SITUAZIONE.
Insomma, giocare è una cosa seria, la più divertente, una parte FONDAMENTALE della relazione con i nostri cani, non è un’attività da fare quando proprio non avete di meglio da fare ma dovrebbero essere momenti della nostra vita da ritagliarci tutti i giorni o quasi, una componente essenziale per costruire un sano rapporto, per essere un binomio felice e unito. Io cerco sempre di inserire nei miei programmi di lezioni un’oretta da spendere tra teoria e pratica proprio sul gioco proprio perchè è una di quelle attività che aiutano a creare un rapporto solido con il proprietario e volendola mettere sul pratico la componente sociale è anche quella che rende il richiamo molto più affidabile nel momento in cui lo stimolo che tiene impegnato il vostro cane è di valore superiore al bocconcino che prende quando torna da voi se oltre a quel bocconcino non avete costruito un legame profondo e sì, un bel modo di giocare assieme.
Ma di certo, per la mia esperienza, alcuni giochi sempre a disposizione non sono mai stati una variabile per la motivazione al gioco, la variabile semmai siamo noi, il coinvolgimento che mettiamo nel gioco, il fatto che ci divertiamo anche noi e lo scambio di emozioni che da questo ne deriva.
Ci sono situazioni in cui è effettivamente utile togliere i giocattoli a disposizione all’interno di un programma per costruire (o ricostruire) una motivazione sul gioco ma siamo nell’ambito della modifica comportamentale e della risoluzione di un problema esistente ma per questo tipo di programma è utile rivolgersi a un bravo educatore.
Se poi parliamo del gioco come rinforzo per attività sportive o cani da lavoro è ancora più importante ciò che ho detto più su, cioè di tenere alcuni giochi particolarmente graditi in parte da utilizzare solo durante gli allenamenti, così come usiamo del cibo particolarmente gradito (e non i soliti wurstel o premietti che usiamo nella quotidianità) per aumentare la motivazione con un rinforzo di valore superiore.
Voi che ne ne pensate? I vostri cani hanno dei giocattoli a disposizione?